“Dopo la pioggia raccolgo i funghi con il badile!”
“Con tutta quest’acqua non ho trovato neanche un Finferlo…”
– Gente a caso (2019) –
Scherzi a parte, le forti precipitazioni e la crescita funghi sono argomenti spesso dibattuti ed affrontati dai fungaioli. Tuttavia, come ripetuto in molteplici articoli scritti negli anni, non sono argomenti che si esauriscono con una risposta secca. Scopriamo insieme come sfruttare le ultime ed abbondanti piogge!
Quasi fosse un obbligo nei confronti di Voi lettori, consigliamo vivamente la consultazione della aggiornatissima tabella crescite che potete trovare qui (Tabella Crescite). Detto ciò, potreste anche evitare di leggere l’intero articolo in favore di una passeggiata in montagna! Se invece siete curiosi ed affamati di informazioni, proseguite nella lettura.
Sebbene possa sembrare un consiglio banale, Geoticket ha speso molto tempo, soldi e sudore nella creazione della Tabella Crescite, con il solo scopo di fornire ai fungaioli uno solido ed affidabile riferimento. I livelli di crescita, infatti, sono generati dalle informazioni provenienti da una grandiosa comunità di raccoglitori formatasi negli anni, dalla consultazione di esperti del settore e dalla attenta lettura delle informazioni meteorologiche. Proprio per questi motivi, ne consigliamo fortemente la consultazione.
Vediamo ora come il maltempo abbia influenzato la crescita fungina.
Similmente a quanto scritto in questo precedente articolo, (leggi l’articolo), non c’è una risposta univoca e bisogna analizzare ogni zona singolarmente per avere una corretta idea di quanti e quali funghi cresceranno a seguito delle forti piogge. Scopriamo insieme le motivazioni:
Il primo motivo è che bisogna considerare l’esatto luogo di riferimento. E’ facile dire “nel parmense c’è stata una bomba d’acqua incredibile seguita da una abbondante grandinata… non ci sarà neanche un fungo…”. Analizziamo questa frase tipo.
E’ vero che nel parmense, come in quasi tutta la penisola, c’è stata una violenta precipitazione. E’ anche vero anche che il parmense è una provincia molto estesa quindi, sì, a Parma ha diluviato, a Varsi e Langhirano ci sono state grandinate degne di nota, tuttavia nell’area montana ci sono stati due giorni di pioggia costante, abbondante, ma mai intensa.
E’ vero che le bombe d’acqua solitamente non sono amiche dei funghi poiché puliscono il terreno da spore e miceli. Ma in questo caso, ci sentiamo di dire che tra 10/15 giorni, (4/5 in luoghi con clima mite) nelle zone interessate da questa abbondante ma non violenta precipitazione, potrebbero esserci belle sorprese. (VEDI ZONA INTERESSATA).
Le abbondanti precipitazioni influiscono in maniera importante sulla temperatura del terreno, e sappiamo benissimo quanto questo fattore incida sulla crescita dei funghi, soprattutto in un mese caldo come quello di Luglio.
Le temperature ideali del terreno per la crescita dei funghi vanno dai 16 ai 25 gradi (min/max) e non dovrebbero mai scendere sotto i 2 gradi o superare i 30. In considerazione di questi limiti, è facile intuire il perché nelle zone montane la crescita dei funghi richiede qualche giorno in più.
Il mese di Giugno è stato piuttosto arido, con una crescita fungina non strabiliante. Il mese di Luglio, tuttavia, ha presentato piogge sparse ed insistenti su tutta la penisola facendo ben sperare.
Nei TG nazionali abbiamo visto macchine galleggiare, ombrelloni danzare nel vento, e macigni di ghiaccio piovere a terra. Ecco, con le dovute eccezioni, possiamo dire che nelle zone interessate da precipitazioni di 50/60 mm (non dimentichiamo il caldo di Giugno), ci sarà un buona crescita.
Funghi come l’Edulis ed il Pinicola gradiscono sbalzi termici, pertanto una grandinata in piena estate può favorirne la crescita. Discorso opposto per il Porcino Estivo ed il Porcino Nero che non amano questi cambi repentini di temperatura.
Non ci resta che, facendo i dovuti scongiuri, augurarvi una raccolta abbondante! Nel frattempo godiamoci qualche scatto dalla nostra community! A presto!